La psicologia di qualche decennio fa ha distinto il comportamento di rischio in quello di reperire ansia in modo distruttivo, tramite un pericolo complesso e disarticolato ed il rischio che potremmo definire costruttivo e rispettoso di una convivenza sociale. Certamente quest’ultima porta a una vitalità che consente di reagire alle avversità dell’esistenza. Alex Zanardi incarna questa condizione e lo ha dimostrato, opponendosi in modo straordinario alle difficoltà che ha avuto finora: la capacità umana che affiora provoca il fascino che l’uomo avverte rispetto alla reazione alle difficoltà. L’individuo è incredibilmente attratto dai propri simili ed in essi da alcune caratteristiche presenti nella loro condizione esistenziale, tra queste quella di reagire alle difficoltà.

Ogni disagio nasconde una paura, in essa il timore che sopraggiunga qualcosa che stabilisca la propria fine è sancisca l’inefficacia rispetto ad una vita e una realtà che consideriamo inconsapevolmente sovrastante, al di sopra delle nostre forze. È qualcosa che rappresenta la sconfitta di un’esistenza che non si è mai capita sino in fondo dal momento che è per sua natura è incomprensibile, di fronte alla quale ognuno si trova semplicemente impreparato.

Proprio questo è l’argomento per comprendere quanto coinvolga ognuno di noi l’ultimo incidente di Alex Zanardi. Per questi motivi questo evento tanto quanto le sue precedenti difficoltà, appare una persecuzione e lui una vittima, ma ognuno di noi gli somiglia in molti aspetti. La differenza è il suo essere vittima, vincente e ribelle alla propria storia di vita.

Ognuno di noi si sente vittima spesso, rivendicando la propria difficoltà ogni qualvolta che veda qualcuno come Alex Zanardi che abbatte il confine di un limite inverosimile da sconfiggere. Tutto questo ancor più quando accade vicino topograficamente alle nostre vite, nella nostra stessa Regione Toscana.

Certo è che in ogni occasione in cui un uomo sconfigge un pericolo, ognuno matura il desiderio di fare altrettanto e proprio questo sollecita una possibilità a cui attingere.

Anche per questo l’uomo Alex, in un certo senso, ha già vinto. Lo ha fatto molte volte: in ognuna era parso sconfitto.

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