A Terni se ne sono andati altri due giovani, giovanissimi consumatori di sostanze stupefacenti. Ogni volta che accade qualcosa di simile ci troviamo di fronte all’interrogativo di chi sia la responsabilità sociale, oltre quella dei singoli.

L’interrogativo è complesso ed è semplice nello stesso momento: si tratta di una società dispersa, estremamente frammentata e profondamente disorientata, divisa tra l’impulso di cercare un piacere e sopportare il dolore di non averne quanto si vorrebbe. In realtà l’uomo non avrà mai l’appagamento che vorrebbe per sé, ma l’illusione di poterlo pretendere è più forte di qualunque pensiero, di qualunque ragione.

Dobbiamo comprendere che l’uso delle sostanze nella società occidentale è la sconfitta dell’Insieme Sociale. In ogni individuo che perdiamo con le sostanze, ha vinto l’essere disorientati rispetto ad un mondo che lo ha ignorato, come ignora sé stesso. Un mondo dove ormai da molto tempo è stato fatto vedere che si deve possedere uno stato di soddisfazione da esporre e questo basta per esistere. Altrimenti meglio l’assenza, il sonno. Meglio il silenzio in cui se ne sono andati i due quindicenni.

La droga ai due ragazzi è costata pochi euro. La paghetta settimanale destinata ad una sostanza che da sola o miscelata ad altre diventa pericolosissima, in grado di bloccare i centri del respiro per condurre ad una morte che arriva in silenzio e lascia nel silenzio chiunque la veda passare oppure la legga sui giornali.

Siamo ancora una volta attoniti in qualità di specialisti, rivolti alla ricerca di un equilibrio mentale che non può essere rintracciato se non viene cercato dalla società nel suo insieme.

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